Filosofo italiano. Allievo di G. Caloprese, si
adoperò per la divulgazione delle teorie cartesiane di questi, prendendo
spesso posizione contro i detrattori della sua scuola. Difese i cartesiani che
il cardinale d'Althann, governatore di Napoli, accusava di ateismo e, per
confutare P.M. Doria, che vedeva nella filosofia cartesiana una conseguenza
dello Spinozismo, scrisse
Riflessioni sopra di solidissimi argomenti tratti
dalla prima filosofia (1733). Tra le altre opere, citiamo:
De origine
mali (1750) e
De origine boni (1751) (Morano Calabro, Cosenza 1686 -
Napoli 1752).